Esordio in eccellenza per l’assistente Filippo Fusari
Un’altra soddisfazione non è mancata lo scorso weekend per la nostra Sezione. L’attesissimo esordio in Eccellenza, massima categoria regionale, non è tardato ad arrivare per il collega A.A. Filippo FUSARI, che è sceso in campo nella gara Monreale Calcio – Riviera Marmi Custonaci.
Filippo si è fatto trovare pronto e, nella sua seconda gara del 2015, è stato protagonista di una buona e soddisfacente prestazione, all’altezza delle aspettative. Associato della grande famiglia dell’A.I.A. da meno di due anni, Filippo, ha bruciato le tappe e dopo circa dieci gare in Promozione, ha ricevuto l’attesa gara di esordio. Un traguardo desiderato, sperato e sicuramente importante per il collega che ha sempre fatto dell’ottima preparazione atletica e della sua personalità in campo punti di forza determinanti nella propria attività arbitrale.
“Fischietto” fino all’anno scorso, è da questa stagione Assistente Arbitrale. Le tre stagioni di Filippo l’hanno visto collezionare numerosi match arbitrati nelle categorie provinciali e, in seguito, regionali, che gli hanno permesso di ottenere meritatamente e guadagnare una buona esperienza nella direzione delle gare. Sebbene il fattore anagrafico non fosse dalla sua parte, non è mancato a Filippo di saper dimostrare il proprio valore in campo con impegno e dedizione all’attività. Tanto nel ruolo di arbitro effettivo quanto in quello di assistente, ha onorato la divisa che indossa, rivelandosi, a parere di chi scrive, un valido arbitro di pregio e un ottimo collega e amico. Determinazione, spirito associativo e tanta passione sono ingredienti che sicuramente non sono in lui mancati.
Con quest’esordio, tutti noi colleghi che abbiamo condiviso con Filippo la formazione sotto il profilo arbitrale e che confidiamo nelle sue potenzialità non possiamo che esseri soddisfatti e felici per il raggiungimento di questo piccolo-grande traguardo nella sua carriera. Di seguito a quest’esordio, lo abbiamo incontrato presso i locali della nostra Sezione per coglierne le impressioni, che riportiamo.
Ti chiederei innanzitutto di raccontarci un po’ della partita…
Ovviamente quest’esperienza in Eccellenza ha avuto inizio con la designazione, il martedì. Una designazione quanto mai attesa e desiderata. La partita precedente ero stato visionato dall’O.T. e avevo ricevuto una buona valutazione. Non saprei dire se mi aspettassi l’esordio o meno, ma sicuramente ci speravo. Naturalmente ricevere la designazione ha costituito per me una grande emozione. Mi sono premurato di ringraziare per la fiducia i nostri designatori al C.R.A., nella persona di Bruno Rizzo e di Michele Giordano, e tutti coloro che mi hanno sempre sostenuto, a partire dal Presidente Cirino Longo, che insieme a Luciano Nicolosi ha creduto in me. La partita, a Casteldaccia, si è svolta nel campo in cui provvisoriamente gioca il Monreale Calcio. La terna, oltre al sottoscritto, era composta dall’A.E. Salvatore Battiato di Acireale e dal collega di Catania A.A. Francesco Cacciola. Anche per quest’ultimo si è trattato di un esordio, quantomeno effettivo, poiché la gara per cui era stato precedentemente designato in Eccellenza non era stata disputata. Un’emozione che abbiamo, perciò, condiviso. C’era un po’ di curiosità da parte mia, nel tentativo di cogliere le differenze con la Promozione, e un po’ di paura, ma nel senso genuino del termine: voglia di far bene. Essendo entrambi assistenti esordienti in Eccellenza ci aspettavamo la visionatura dell’O.A. Tutta la voglia di far bene e di ripagare in qualche modo la fiducia ricevuta con un buon risultato. La partita è stata un po’ a senso unico. La squadra di casa, ultima in classifica, è stata sconfitta per 4-0. Noi assistenti si può dire che siamo stati impegnati un tempo per parte, nel primo tempo io e nel secondo Francesco. Ho notato una certa maggiore reattività da parte dei giocatori e nella rapidità del gioco. Ad ogni modo, una differenza non particolarmente tangibile, forse perché le squadre non erano di primissima fascia. Immediatamente, al 1’ del p.t., ho segnalato un fuorigioco e subito dopo un fallo. La concentrazione era alle stelle. Con l’arbitro si è instaurato da subito un buon feeling. Il secondo tempo, nella mia metà di campo, è stato più tranquillo
Questa è la tua prima stagione da Assistente. Che bilancio trai da questa prima metà di stagione?
La mia carriera è iniziata da arbitro, poi mi sono trovato un po’ costretto a indirizzarmi verso il ruolo di assistente. La mia volontà è quella di andare avanti e questa era forse l’unica strada che mi potesse permettere una maggiore futuribilità, soprattutto per questioni anagrafiche. Ma ci tengo a sottolineare che il ruolo di assistente mi è piaciuto sin dall’inizio e lo considero pur sempre determinante in ogni partita. E’ un ruolo di responsabilità e non lo ritengo affatto un “ripiego”. Sono due ruoli diversi e un po’ di rimpianto c’è ma sono ugualmente felice di far parte della terna. Mi trovo bene e spero di ottenere buoni risultati. La mia carriera da assistente è iniziata lo scorso agosto: dodici-tredici partite in Promozione, una di calcio femminile e un paio in Coppa Italia. All’inizio è stato difficile calarsi nel ruolo, abituato da arbitro a prendere parecchie decisioni: adesso ci si ritrova ad accodarsi a decisioni che prende qualcun altro. Ma sicuramente assistere l’arbitro nel suo lavoro e contribuire a una buona direzione di gara, al meglio delle possibilità, è una bella soddisfazione. Ho avuto parecchie visionature, di cui ricordo con piacere la prima. A questa hanno poi fatto seguito diverse altre. Le ultime tre avevano riportato valutazioni positive e, così, aspettavo l’Eccellenza. Finalmente è arrivata… Adesso spero di continuare con gare di Promozione e con qualcuna di Eccellenza, in modo da migliorarmi sempre più. Ricordo la gara Aci Sant’Antonio Calcio – Real Aci, disputata a Santa Teresa di Riva, con i colleghi Federico Severino e Davide Cicero, che ringrazio per il sostegno. Una gara sentita, molto tesa sotto il profilo disciplinare e giocata con agonismo. Una partita che ricordo con piacere anche perché erano presenti in tribuna i miei genitori, a guardarmi nella nuova veste di assistente.
Come mai non hai intrapreso prima la carriera arbitrale?
Un po’ siamo tutti vicini al calcio, ma fare l’arbitro è vedere il calcio con un punto di vista diverso, con un altro ruolo e da un angolo visivo diverso. Chi, giocando con gli amici, non si è mai immedesimato nelle star del pallone, sognando una punizione alla Del Piero o una parata alla Handanovic? Non si riflette mai abbastanza sull’importanza del ruolo dell’Arbitro. Purtroppo, quando sono venuto a conoscenza dell’esistenza del corso arbitri e mi ci sono iscritto, avevo già 23 anni e la mia carriera ha avuto inizio un po’ in ritardo. Devo dire che la Sezione mi ha aiutato tantissimo per fare quanta più esperienza possibile e, per così dire, farmi “bruciare le tappe”. Ho sempre trovato abbastanza semplice tenermi in forma. Ho avuto un passato da velocista, sui 100, 200 e 400 m e ho disputato anche le gare nazionali. Ed il fisico mi ha aiutato molto anche nell’attività arbitrale. L’allenamento è, però fondamentale: frequento il polo, tre volte a settimana, e ringrazio Agostino Spadaro che ci segue e prepara i programmi di allenamento. Tante volte l’essere allenato ti aiuta a mantenere costante la concentrazione, evitando stanchezza ed errori. Essere allineato e reattivo come assistente è essenziale.
Ti confronti con tuo fratello Andrea? Che consiglio rivolgi ai giovani colleghi?
Ogni tanto vado a vederlo, per dargli qualche consiglio e in modo da aiutarlo a focalizzarsi su qualche errore. Un po’ mi rispecchio in lui, quando lo vedo arbitrare in seconda e nelle altre categorie. Lui riesce di rado a venirmi a vedere, anche perché in concomitanza ci sono le sue partite. Impegno e volontà sono le armi principali che abbiamo. Se accompagnate da allenamento e un pizzico di fortuna, si possono ottenere ottimi risultati. Sotto il profilo della Sezione, poi, non possiamo che ritenerci abbastanza fortunati. Le possibilità per andare avanti ci sono e bisogna crederci. Non è facile e forse è un traguardo così ambito anche per questo. Io ho un motto: “insisti e persisti, raggiungi e conquisti”. Solo così si può arrivare più in alto possibile. Ho 25 anni ma ho ancora un po’ di tempo a disposizione e la possibilità di giocarmi qualche carta. Spero di andare avanti e m’impegnerò al massimo per farlo. L’importante è mettercela tutta. Poi se i risultati devono arrivare, arrivano.
A chi dedichi questo traguardo? Ringraziamenti particolari?
Ho già ringraziato chi mi è più vicino, arbitralmente parlando. Ovviamente ringrazio anche tutti i colleghi, quelli più esperienti, i membri della nostra Sezione e tutti gli Osservatori, che ci aiutano a crescere. Ci tengo a ringraziare la mia fidanzata che è comprensiva e mi sostiene, consapevole del fatto che faccio un’attività che mi piace e a cui tengo tantissimo. Un ringraziamento particolare va anche a lei.
Confidando nelle sue potenzialità, auguriamo a Filippo un “in bocca al lupo” per il prosieguo della stagione e delle sua carriera arbitrale.