Esordio in Promozione per Andrea D’Aquino
La stagione 2015/16 regala soddisfazioni ai nostri associati e soprattutto agli arbitri di I categoria. Già in due si sono affacciati al campionato di Promozione nel mese di Novembre: dopo Marco Testaì è stato il turno di Andrea D’Aquino. Andrea è arbitro dal Dicembre 2013, nello scorso Gennaio è stato proposto al CRA e ha diretto 5 partite la scorsa stagione chiudendo con una media invidiabile per un debuttante; già dal raduno precampionato si era vista la sua decisione nell’affrontare la stagione alle porte e gli sono bastate 9 gare e tre visionature (due osservatori e un organo tecnico) per convincere il Presidente CRA Michele Cavarretta a schiudergli le porte della Promozione.
Il debutto è arrivato sabato 28 Novembre sull’impianto Salvatore Lentini di Mistretta nella gara tra i padroni di casa e il Camaro, gloriosa squadra messinese con un recente passato in Serie D, collaborato dagli assistenti Fabio Esposito Pellitteri e Salvatore Barbanera entrambi di Palermo; Andrea ha diretto con estrema disinvoltura la partita, di elevata intensità e piena di emozionanti capovolgimenti di risultato: seppur sbloccata dopo appena 3 minuti dai locali, il primo tempo si è chiuso sul punteggio di 1-2 e la parità finale è stata ristabilita solo nel finale con un calcio di rigore.
Incontriamo Andrea per sentire dalla sua voce il racconto dei suoi anni nell’AIA e le emozioni dell’esordio.
Intanto cosa ti ha portato ad entrare nell’AIA?
Ero al cinema, in compagnia di amici nell’estate 2013 in attesa dell’inizio del film, quando ad un certo punto venne proiettato lo spot pubblicitario dell’AIA: ebbene sì, è stato proprio quello a far iniziare a pormi la domanda: ”Io nel fare l’arbitro? Mah”. Iniziai a leggere, fare ricerche, capire di cosa si trattasse considerando che di questo ruolo sapevo solo l’esistenza, ma non l’effettivo impegno, tanto da spingermi all’iscrivermi al corso dello stesso anno con la curiosità di mettermi in gioco e scoprire il mondo che vi è dietro.
Quali sono state le principali esperienze nell’OTS e in I categoria?
Sicuramente una delle più determinanti è stata la mia prima gara che mi ha permesso di capire cosa significasse non più giocare il pallone ma bensì arbitrare. Non è stato poi tanto difficile l’impatto, anzi, mi ha dato stimolo e determinazione. Ogni partita mi ha aiutato nell’acquisire sicurezza e consapevolezza dei miei mezzi, soprattutto grazie ai consigli degli osservatori e dei colleghi più esperti che mi hanno permesso di attenzionare i punti in cui migliorare per arricchire così ogni singola prestazione. Di categoria in categoria migliorava la qualità del calcio giocato e aumentava la richiesta di impegno ma questi non hanno fatto altro che essere i pretesti giusti per pedalare sempre più forte per dimostrare le mie qualità e fare bene ogni partita come fosse sempre quella decisiva.
E arriviamo alla gara di esordio, dalla designazione alle sensazioni in campo
Quel martedì tornavo dall’allenamento al polo per rientrare a lavoro ed ero abbastanza convinto che , seppur avevo avuto la visionatura dell’ OT la partita precedente, era molto difficile che potessi fare l’esordio già quella settimana e invece…ho ricevuto la designazione! Non ricordo quante volte ho letto e riletto la mail per la sorpresa perché del tutto inaspettata, ma ero anche soddisfatto e felice del traguardo raggiunto dai sacrifici e dal lavoro costante. Dopo aver metabolizzato la gioia, c’è stata un’altra fase, ovvero il: “Che devo fare adesso?Ah si,Bisogna contattare gli assistenti.” Da qual momento in poi, ho ricevuto e immagazzinato molti consigli su come affrontare il fatidico briefing e cosa attenzionare nella gara coadiuvata dagli assistenti, tra cui uno su tutti lo spostamento. Con i colleghi Barbanera e Esposito di Palermo abbiamo avuto subito intesa già nel pre-gara trovando una linea comune per collaborare per l’intero match senza mai distogliere l’attenzione. La partita è stata molto combattuta e ben giocata da entrambe le squadre, permettendo a tutta la terna di essere messa alla prova in diverse situazioni facendoci trovare sempre pronti e facendo collaborazione continua. Una vera e propria novità.
Rapporto con gli assistenti? Ovviamente cambia il modo di stare in campo, hai trovato difficoltà particolari?
Da quando ci siamo sentiti telefonicamente dopo la designazione fino al termine della gara, seppur ancora con imbarazzo per la nuova esperienza, ho acquisito che non sarebbe andato in campo il singolo come stato fino a quel momento, bensì una squadra. Una squadra con lo scopo comune di portare a casa la prestazione migliore, mentalità che rispecchia quella personale di ogni gara. Avevo sempre l’obiettivo di non perdere mai il contatto visivo con ognuno di loro, che era sempre fondamentale e utile per la valutazioni corrette (fuorigioco su tutti). Si, il modo di stare in campo è del tutto differente, sia durante lo svolgimento del gioco che con palla da fermo, e dopo questo esordio posso dire che alcuni automatismi che avevo acquisito facendo le gare di I categoria dovranno essere attenzionati maggiormente, ma sono sicuro che partita dopo partita andrà meglio, a partire già dalla successiva di I o Promozione che sia.
Quest’anno il Presidente Cavarretta ha portato un’assoluta novità per il CRA Sicilia con il raduno precampionato che ha coinvolto tutti gli arbitri regionali, dalla I categoria all’Eccellenza, pensi che questa esperienza ti abbia dato qualcosa in più?
Devo dire che quello di quest’anno per me è stato il primo raduno del CRA di inizio stagione, e non so come veniva impostato negli anni precedenti; posso dire però che ho apprezzato quest’impostazione con la presenza di tutti gli arbitri di tutte le categorie, mettendoci così su uno stesso piano trasmettendo la voglia comune di raggiungere l’obiettivo successivo con tutti, tralasciando la categoria in cui si è inquadrati. Finito il raduno ho avuto una bella opinione di tutti i componenti che ne fanno parte.
E il polo di allenamento?
Il polo d’allenamento per me è l’essenza della quotidianità nell’essere arbitro, dove con l’occasione di allenarsi ci si mette in confronto con i colleghi su quel che accade in campo e non solo. Mi ha permesso di essere davvero parte di un gruppo fantastico di ragazzi, portato ad avere degli amici più che semplici colleghi, che mi hanno trasmesso la mentalità dell’Arbitro con la “A” maiuscola, fatto tesoro della loro esperienza e permesso di capire che se davvero volevo provare a raggiungere degli obiettivi, mi toccava fare delle scelte e dei sacrifici. Così è stato, e quando mi domando se lo rifarei, la risposta sarà sempre si. Ho la fortuna di essere seguito da entrambi i referenti atletici durante la stagione da quando son arbitro, Agostino Spadaro e il prof. Cannavò visto che, causa orari lavorativi alterni, sono portato a seguire entrambi i programmi, ma con uno scopo principale: la continuità. Non posso che ringraziare entrambi per la disponibilità e la professionalità che mettono a disposizione di noi atleti.
Chiudiamo con qualche ringraziamento
Tengo a ringraziare il presidente Cirino Longo, Tony Taranto, Sergio Roccasalvo e tutto il consiglio direttivo, il Presidente del CRA Sicilia Miche Cavarretta, Filippo Tilaro per aver creduto in me e dato l’occasione di raggiungere questo traguardo; Salvo Contrafatto il mio “mentor” fuori e dentro dal campo, il “mister” Enrico Ventura e i componenti della squadra Sezionale, i colleghi Nazionali del #PoloNino, tutti ragazzi che mi stanno facendo crescere come persona prima che da Arbitro. Con l’augurio che possa ripagare la fiducia e di continuare ancora su questa strada per raggiungere i passi successivi con il nome della nostra Sezione, della nostra Famiglia.