All’ A.B. Salvatore Consoli il riconoscimento “Una stella dall’arcobaleno”
Senso della responsabilità, rettitudine e dedizione alla causa sono caratteristiche che contraddistinguono l’Arbitro, dentro e fuori dal campo. Qualità che, al di là dell’attività, si riflettono nella vita quotidiana del singolo individuo. E’ questo il caso di Salvatore Consoli, A.B. all’interno della grande famiglia dell’A.I.A., che è stato insignito del riconoscimento “Una stella dall’arcobaleno” per essersi speso concretamente e proficuamente nel sociale. Il riconoscimento vanta una storia lunga ben 25 anni e affonda le proprie radici direttamente nel Centro tecnico di Coverciano. Qui, nel lontano 1990, l’allora designatore della CAN C Luigi Agnolin, in occasione del suo primo raduno da O.T., propose agli arbitri e ai guardalinee di compiere un atto d’amore verso la Comunità Villa San Francesco (BL), diretta dall’amico ex arbitro, nonché collaboratore in seno alla Commissione, Aldo Bertelle (autore di numerose pubblicazioni – tra le quali “Arbitri senza fischietto” – tutte in favore dei ragazzi di Facen di Pedavena).
Una realtà che, nel secondo dopoguerra, si adoperò per dare ristoro ai bambini più cagionevoli e che, dal ’75, offre una casa a ragazzi bisognosi di riferimenti affettivi e di un clima stimolante per la loro formazione e crescita personale. E proprio con quel contributo volontario, a cui gli associati erano stati invitati da Agnolin, venne ristrutturata la splendida chiesa all’interno del centro sociale. Soltanto l’inizio di quella che sarebbe diventata una fantastica avventura… La Comunità ancora oggi si dedica all’educazione di ragazzi con problemi personali e familiari, indirizzandoli verso un futuro sicuramente più roseo. Numerose le attività che si svolgono all’interno della Comunità: ortofloricoltura, laboratorio in ceramica, B&B, laboratorio di vetrofusione e ceramica “Sogni antichi”. All’interno del bellissimo complesso, immerso nel verde e sotto le Dolomiti, si trovano i rinomati Musei dei Sogni e della Memoria, che narrano, attraverso i sassi e le terre provenienti da oltre 200 paesi del mondo, storie vissute che vanno dal muro di Berlino a Capaci, alla tragedia dello Stadio Heysell di Bruxelles. Sono passati anni ma Salvatore non ha mai smesso di collaborare con quella florida realtà, tanto da guadagnarsi il riconoscimento dedicato ai “10 giusti che non mancheranno mai nel mondo”.
Un premio conferito a quanti, ogni giorno e in ogni angolo del mondo, si spendono attivamente in favore dei ragazzi di Facen. Nel giugno scorso, in occasione della XX Festa del volontariato sociale, Salvatore insieme alla moglie Franca ha presenziato alla cerimonia di premiazione: una preziosa litografia realizzata da uno degli amici più rappresentativi della Comunità, il maestro Vico Calabrò. Il premio è stato consegnato da uno dei dieci sindaci del comprensorio veneto presenti, presso la Cooperativa Arcobaleno ‘86, facente parte della Comunità. Al termine della cerimonia il nostro associato ha dato in dono, direttamente nelle mani di Aldo Bertelle, un piccolo presepe, realizzato in ceramica di Caltagirone, da esporre nell’apposito museo. Presente – e non poteva essere altrimenti – anche l’ex arbitro internazionale Gigi Agnolin, uno dei pilastri della storia della Comunità e di questa lunga amicizia, al quale è stato fatto dono di una vetrofusione raffigurante un arbitro e tanti fischietti, realizzata dai ragazzi della Comunità Villa S. Francesco.
“L’emozione nel ricevere questo riconoscimento è stata veramente tanta – racconta il collega Salvatore – già dal momento in cui mi è stata recapitata a casa la prima comunicazione, inviata, tra l’altro, anche al Presidente dell’A.I.A. Marcello Nicchi e a Enzo Bianco, Sindaco di Catania, la mia città. La notizia ha riempito me e la mia famiglia di una gioia immensa, indescrivibile e, soprattutto, inaspettata. Mi prodigherò sempre per essere vicino a questi ragazzi, sostenendo le loro numerose attività e impegnandomi a farle conoscere a quante più persone possibile”. Un impegno che parte da un piccolo e semplice gesto di solidarietà, a dimostrazione che la signorilità e la coscienziosità di un Arbitro rimangono sempre immutate, anche lontano dai campi. E Salvatore Consoli ha, negli anni, dato prova di avere un grande cuore. Per poter comprendere a dovere il vero significato di questo “affetto a distanza”, bisognerebbe recarsi, almeno una volta nella vita, a Facen di Pedavena, dove il Museo dei Sogni, della Memoria, della Coscienza e dei Presepi sono la testimonianza delle numerose storie che giungono da tutto il mondo. Storie di vite e di esperienze, anche se dolorose, di oltre 6000 ragazzi in aiuto dei quali, grazie al sostegno di tanti, la Comunità è intervenuta.
Ecco l’elenco dei premiati a cui è stato assegnato il riconoscimento:
SALVATORE CONSOLI – Catania – Cittadino italiano solidale.
FRANCESCO MESSORI – Correggio di Reggio Emilia – Studente e sportivo. Ideatore della Nazionale di calcio amputati
NIEVES RODRIGUEZ – Spagna – Suora e Direttrice della Comunità KAIROS in Bergamo per donne in difficoltà.
MARIA CHIAIA – Bari – Scrittrice, già Presidente nazionale CIF
VALDA SARTOR – Pedavena – Mamma.
CARLO DI CICCO – Roma – Giornalista, già Vicedirettore dell’Osservatore Romano.
GIOVANNI GRILLO – Vittorio Veneto – Volontario e operatore sociale. Presidente Volontariato Veneto.
CASA DEL FANCIULLO – Padova – Comunità di accoglienza minori e gestione servizi sociali.
GIANCARLO FRISON – Bresseo (PD) – Catechista e scultore.
KEVIN REBELLO – India – Imprenditore.