Esordio in Promozione per Matteo Cardinali
La stagione 2015/16 ha già riservato un gran numero di esordi per i nostri arbitri e la categoria che può registrarne il maggior numero è certamente la Promozione: lo scorso 27 Febbraio è stato Matteo Cardinali a calcare per la prima volta i campi della seconda serie regionale.
Matteo ha 23 anni, è uno studente del corso di Laurea Magistrale in Scienze Geofisiche, ha sostenuto gli esami presso la sezione di Ancona nel 2012 e, dopo una gara in I categoria nel CRA Marche, si è trasferito presso la nostra sezione nell’Ottobre 2015, si è subito ambientato nella realtà calcistica siciliana così che, dopo sole 10 gare dirette nella nostra regione, è arrivato il momento dell’esordio.
La prima gara di Promozione è stata Bastione del Mela- Camaro che Matteo ha diretto in collaborazione con Davide Bonanno e Pietro Anile di Acireale, la gara si è conclusa sul punteggio di 1-1.
Incontriamo Matteo per conoscerlo un po’ meglio e sentire le sue impressioni sul salto di categoria.
Intanto raccontaci del perché ti trovi in Sicilia
Mi sono traferito in Sicilia a fine Settembre 2015 per continuare i miei studi all’Università di Catania; dopo la Laurea Triennale avevo voglia di venire a fare un’esperienza al Sud. Mi sono trovato sin da subito molto bene qui a Catania, nonostante non conoscessi nessuno, ma il calore dell’ambiente e l’ottima qualità della vita mi hanno fatto sentire subito a casa.
Com’è cominciata la tua avventura nell’AIA e cosa vuol dire per te essere arbitro?
Ho fatto il corso per diventare arbitro a fine 2012 ed ho iniziato a praticare l’attività nel Gennaio del 2013. Diventare arbitro, da ex-calciatore, mi ha permesso di approcciare il calcio secondo un nuovo punto di vista, meno caratterizzato dalle dinamiche emotive dello spogliatoio e della squadra, ma più legato alla razionalità con la quale devono essere prese le decisioni che ci competono, in modo immediato. Essere arbitro vuol dire saper valutare e decidere nel più breve tempo possibile e in maniera giusta e serena, col fine sempre di favorire lo spettacolo che la gente vuole vedere dal calcio.
Com’è stato il passaggio dalla realtà marchigiana a quella siciliana? Che differenze hai notato?
Sinceramente all’inizio pensavo molte cose a riguardo poi in realtà a passaggio avvenuto mi sono reso conto che sempre di calcio si tratta: le differenze sono legate soprattutto al clima che si percepisce durante una partita. In Sicilia vedo più partecipazione emotiva da parte dei calciatori e dei tifosi, anche a questi livelli; inoltre, da quello che ho potuto notare, penso che la nostra categoria venga messa meno in soggezione e venga rispettata di più la figura dell’uomo (ancor prima di quella dell’arbitro), anche se ha il fischietto o il cartellino in mano. Ah, poi in Sicilia ci sono molti meno simulatori, ma molti meno.
Raccontaci le sensazioni al debutto in Promozione
Fra Prima Categoria e Promozione sicuramente c’è un passaggio molto più netto rispetto che a quelli fra le altre categorie fatte finora. La posta in palio è più alta e per questo l’equilibrio è ancora più sottile e l’errore ancora più evidenziato. Comunque mi sentivo tranquillo, come sempre. Tanto l’arbitro prende le decisioni in base a quello che vede, sia nei Giovanissimi che in Promozione.
Differenze tra l’arbitraggio con gli assistenti e senza
Con gli assistenti non ti senti più “solo” come prima anche se in realtà sempre di calcio si tratta. Quindi rappresentano solo una risorsa per prendere ancora meglio le decisioni; sono arbitri anche gli assistenti. Però quello che fischia sono sempre io.
Qualche evento particolare o qualche aneddoto curioso della tua carriera arbitrale
Ti potrei raccontare una cosa curiosa accaduta proprio all’esordio in Promozione. Arrivati al campo con gli assistenti ci siamo resi subito conto che c’era qualcosa che non andava: una delle due aree di rigore misurava venti metri in lunghezza ed il dischetto del rigore era a 9m dalla porta (decisamente qualcosa non andava bene). Ho dovuto chiedere ai dirigenti locali di rifare le linee e la cosa non è stata così facile ed immediata. Dicevano che tanto le squadre avrebbero fatto un tempo ciascuna per metà campo e che la cosa non era rilevante. Alla fine però ho fatto capire che non andava bene ed hanno rimesso tutto secondo le regole.
Due colleghi della sezione di Macerata con i quali mi allenavo le stagioni passate: Enzo Vesprini (CAN PRO) e Marco Stampatori (CAN D), due grandi arbitri. Mi hanno passato parecchi segreti e insegnato un sacco di cose, mi manca allenarmi con loro. Ogni tanto anche adesso li sento e gli faccio commentare i video delle partite in Sicilia.
Quali sono i tuoi prossimi obiettivi?
Arbitrare gare sempre più importanti fino ad arrivare al derby di Roma