Intervista doppia a Bryan Sanfilippo e Alberto Vazzano per l’esordio in Promozione
A distanza di sette giorni la nostra sezione festeggia ben due esordi di arbitri in Promozione, sabato 18 febbraio Bryan Sanfilippo nella gara Gescal- Merì e Alberto Vazzano, la settimana successiva, Real Rometta- Calatabiano.
Cogliamo l’occasione dell’esordio per porre ai due arbitri una serie di domande:
NOME:
Tommaso Alberto
Bryan
COGNOME:
Vazzano
Sanfilippo
ETA’:
A: 22
B: 22
PROFESSIONE:
A: Studente universitario
B: Subagente Assicurativo
SEGNI PARTICOLARI:
A: L’altezza (1,90cm)
B: A volte parlo troppo velocemente e non si capisce molto di quello che dico
SOPRANNOME:
A: Albi/Albo/Albe
B: “BAIA”
PASSIONI:
A: Arbitraggio in primis, ma anche la politica studentesca, il biliardo, il tennis e ovviamente il calcio.
B: In primis il Calcio e l’Arbitraggio, ma sono appassionato dello sport in generale
NELL’AIA DAL…
A: Gennaio 2014
B: 2012
COSA TI HA PORTATO A DIVENTARE ARBITRO:
A: Innanzitutto quel senso di giustizia che mi pervade, non solo in ambito sportivo, ma anche nella vita di tutti i giorni. Amo il rispetto delle regole in tutti gli ambiti. Poi è stata decisiva, ai fini della mia iscrizione al corso arbitri, l’amicizia con l’AE Marco Testaì e la spinta che mi diede l’associato Antonino Palmeri nell’andarci a iscrivere insieme.
B: L’unione fra l’amore per questo fantastico sport e un amico di famiglia.
QUALI SONO LE CARATTERISTICHE CHE DEVE POSSEDERE UN BUON ARBITRO:
A: Carisma in primis, personalità, senso di giustizia, pazienza, lucidità e, a mio avviso, esperienza in campo come calciatore in passato, in modo da poter capire in maniera immediata alcune dinamiche di gioco che si possono sviluppare durante una partita.
B: Un buon arbitro a mio parere deve avere 4 piccole peculiarità;
Autorevolezza: Perché in campo bisogna riuscire a imporsi, soprattutto di essere accettato, predicando e attuando sempre rispetto reciproco, solo così si potrà andare avanti, infatti l’Autorevolezza non deve essere confusa con l’Autorità che è ben altro e che non deve essere presente sul terreno di gioco.
Atletismo e Tattica: Queste due caratteristiche ho scelto di metterle insieme perché entrambe ci danno la possibilità di essere più vicino possibile alla zona del campo in cui si svolge il gioco e riuscire a giudicare, decidere, abbassando il margine di errore e aumentando la credibilità verso i calciatori.
Uniformità di Giudizio: Quest’ingrediente è molto importante. “Bisogna avere lo stesso atteggiamento e lo stesso metro di giudizio per tutta la durata della gara nei confronti di tutti gli individui presenti”, mancando questo, si perderà tutta la credibilità che faticosamente durante l’arco di un match si prova a conquistare.
CARRIERA ARBITRALE:
A: Ho arbitrato, prima della gara di esordio in promozione, 74 gare ufficiali. Di cui 28 in prima categoria, 12 in seconda categoria e 7 in terza categoria.
B: La mia carriera nel mondo arbitrale non è ancora così longeva da raccontare chissà quali aneddoti, dato che sono in questo mondo da appena 7 anni, ma una delle poche cose che ho capito sin da subito è che nonostante fuori si critichi e insulti costantemente questo mondo (anche se la maggior parte delle critiche viene da persone che non hanno la minima idea di cosa sia trovarsi da soli contro il mondo intero e con solo un fischietto in mano), posso assicurarvi che poche esperienze formano un uomo come la carriera arbitrale. Per me la mia Sezione (Catania) è come una seconda famiglia, ci conosciamo tutti e tutti ci sproniamo e incoraggiamo per riuscire la domenica successiva a fare il meglio possibile.
RACCONTACI LA TUA PRIMA GARA:
A: La mia prima gara fu disputata al Velletri di Catania, tra Team Sport Millennium e Ragazzini Generali. Ricordo che arrivai al campo piuttosto preoccupato ed ansioso, come credo tutti alla propria gara d’esordio. La particolarità di quella partita fu che arbitrai con un fischietto ‘’amatoriale’’ che non era un Fox40. Il Tutor di quella gara, l’OA Magno, ovviamente mi rimproverò di questa cosa a fine partita. Nel complesso il match andò abbastanza bene e non ebbi particolari problemi.
B: La mia prima gara è stata un shock totale, una volta in campo non sapevo minimamente cosa dovevo fare, forse in tutta la partita avrò fatto 5-6 fischi (che solo io sentivo, dato che non mi usciva un soffio di fiato dalla bocca) ma sicuramente è stata una delle esperienze più belle della mia vita e che ricorderò per sempre.
EPISODI PARTICOLARI:
A: non ricordo
B: Non ricordo qualche episodio in particolare, al massimo posso prendere spunto dalla mia prima gara, dato che come ho detto prima, il mio fischio veniva percepito solo da me. Infatti a fine gara mio padre mi disse: “ma dei due fischietti che ti ho comprato, in campo non ne hai portato nemmeno uno?”
HAI MAI PERSO IL FISCHIETTO O I CARTELLINI MENTRE ARBITRAVI:
A: Qualche volta è capitato che il fischietto mi sia caduto a terra, i cartellini mai.
B: No mai, ma caduti dalle mani si, qualche volta è capitato.
HAI UN MODELLO ARBITRALE:
A: Mi piacciono molto Tagliavento e Orsato, soprattutto per il loro forte carattere in campo.
B: Un vero modello non c’è, l’Arbitro che più mi piace è proprio un ex grande arbitro inglese Howard Webb.
E ADESSO L’ESORDIO:
A: Il tanto agognato esordio è stato disputato a Rometta (Me) tra i padroni di casa del Rometta ed il Calatabiano, conclusosi con il risultato di 0-2. Il momento più bello è stato sicuramente quello dell’arrivo della partita su sinfonia4you che ha sancito l’ufficialità dell’esordio. La gara è andata bene, preparata nei minimi dettagli anche grazie all’aiuto che i colleghi Contrafatto, D’Aquino e Naselli mi hanno dato un grande supporto nel preparare il cosiddetto ‘’briefing’’. Ho fatto 4 ammonizioni e un espulso per doppia ammonizione e sono stato accettato sin dai primi minuti dai giocatori in campo.
B: Finalmente il tanto voluto e sudato esordio è proprio arrivato, sicuramente anche questa rimarrà fra le esperienze più felici della mia vita.
DIFFERENZA TRA ARBITRARE CON GLI ASSISTENTI E SENZA:
A: Arbitrare con gli assistenti è sicuramente più facile per un arbitro, poiché viene praticamente esentato dalla segnalazione del fuorigioco, che invece è il vero grande problema per un arbitro che arbitra dalla prima categoria in giù. Inoltre, ho potuto notare, la buona collaborazione con gli assistenti aiuta tutta la terna a essere credibile all’interno del tdg.
B: La differenza è sostanziale, è proprio un altro mondo. Quando si è soli ogni decisione viene presa solamente dall’Arbitro mentre quando si ha la presenza degli Assistenti si è come una squadra, un team tutto unito per raggiungere un unico obiettivo. Ci si sente molto più sicuri e ovviamente anche tatticamente cambia molto sul campo dato che lo spostamento dell’Arbitro è molto diverso, infatti ancora mi ci devo abituare. E se devo dare un parere sicuramente è più bello arbitrare in terna.
COME PREPARI LA GARA:
A: Preparo la gara nei minimi dettagli. Inizio col guardare tutte le statistiche delle due squadre: esiti delle ultime gare in casa e fuori casa, gol fatti e subiti. Dopo di che cerco di capire il modo di giocare andandomi a guardare (se ci sono) i video di vecchie partite.
B: In un modo semplice come penso che facciano la maggior parte dei miei colleghi, si inizia con l’informarsi sulle società che si andranno ad arbitrare, solite cose di rito; controllo dei risultati delle partite precedenti, controllo della classifica per capire più o meno che tipo di partita si va ad arbitrare, chiamo magari qualche mio collega che le ha già arbitrate per chiedere qualche informazione sui giocatori. La sera prima della gara nonostante sia giovane, e si sa il fine settimana si esce con gli amici si va a bere qualcosa, preferisco guardare un programma in tv e andare a letto prest;, l’indomani di solito si ha la gara alle 14.30/15.00 del pomeriggio, mi sveglio a metà mattinata, faccio una buona colazione e vado al campo. Voi penserete: “ma non pranzi?” No, non pranzo perché essendo preso totalmente dal pensiero e dall’ansia della gara non ho fame, ma dopo la gara mangio come se non mangiassi da settimane.
IL TUO SBAGLIO PIU’ GRANDE SUL CAMPO:
A: Un presunto rigore concesso in una gara di giovanissimi provinciali. Infatti non vidi il fallo, ma fischiai rigore perché tutta la squadra o quasi mi venne a protestare. Errore grossolano, ma che mi ha aiutato a crescere.
B: Sinceramente non ricordo uno sbaglio grande sul campo.
IL POSTO PIU’ BELLO DEVE HAI ARBITRATO:
A: Se si intende l’impianto sportivo: a Scordia.
B: Si trova a Mascalucia (CT), ed è Torre del Grifo Village, tuttora il centro sportivo del Calcio Catania e uno dei migliori in Europa, li si respira davvero vento di Serie A, nonostante il Catania in questo periodo militi in Lega Pro
LA PARTITA CHE VORRESTI ARBITRARE:
A: Quella di domenica prossima!
B: Sarebbe stupendo in futuro, arbitrare un match di serie A, magari un derby…. Tipo un Milan – Inter.
RINGRAZIAMENTI:
A: Il ringraziamento principale va al Presidente, ovviamente, il quale ha sempre creduto in me sin dalle prime partite dandomi sempre quello stimolo di andare avanti. Ma non posso non ringraziare Tony Taranto, Sergio Roccasalvo e Rosario Lombardo, i quali con le loro visionature, quando ero all’OTS, sono stati fondamentali per la mia crescita arbitrale. E poi Salvo Contrafatto, uno dei miei punti di riferimento con cui parlo quotidianamente, ma anche Luca Naselli, Gianluca Viglianesi, Andrea D’Aquino, Biagio Schillirò ecc.. e ovviamente Nino Santoro: punto di riferimento per tutti noi giovani arbitri.
B: Ringrazio tutta la mia famiglia e la mia ragazza, perché sono i miei primi tifosi, a partire da mio Nonno che nonostante la grande età e il fatto di essere disabile verrebbe a vedermi in tutte le mie partite, a finire a mio Padre che mi accompagna in lungo e in largo in tutta la Sicilia, penso che fino ad ora non si sia perso nemmeno una mia partita. Infine ci tengo a ringraziare la mia seconda famiglia: la Sezione di Catania, per essermi sempre vicina aiutandomi e spronandomi verso, si spera, una grandiosa carriera.
E LA PROSSIMA GARA…
A: spero di arbitrare altre 2-3 gare in Promozione, da qui a fine stagione, in modo tale da essere inquadrato nella categoria in vista della prossima stagione.
B: Non so ancora che gara mi aspetti, ma una cosa è sicura; l’impegno, la concentrazione e la determinazione non mancheranno mai.