L’arbitro CAN Mario Perri: “Motivazioni, sacrificio e un pizzico di fortuna per arrivare in alto”

di Salvo Consoli e Guerino Carnevale
Mercoledì 5 marzo, la Sezione AIA di Catania ‘Diego Garofalo’, ha ospitato il fischietto romano Mario Perri, in organico alla Commissione Arbitri Nazionale, il quale ha tenuto una lezione sulla figura dell’arbitro, dopo essersi allenato insieme ai tanti giovani direttori di gara catanesi, presso il loro Polo.
Ad inizio serata, il Vicario facente funzione, Luciano Nicolosi, ha invitato i presenti ad osservare qualche momento di raccoglimento per ricordare l’ex Presidente dell’AIA Tullio Lanese, recentemente scomparso.
Grazie alla sempre fattiva collaborazione dell’associato Santi Ranno, sono stati proiettati video di gare dirette dall’ospite Perri. Occasione per discutere su episodi critici e condividerne i corretti provvedimenti tecnici e disciplinari. Inoltre, il relatore ha evidenziato come sia fondamentale per la crescita di un direttore di gara la presenza costante ai poli di allenamento, che aiuta di gran lunga anche a livello psicologico, rispetto alla scelta di allenarsi da soli. A ciò non bisogna mai fare mancare la partecipazione alla vita sezionale, con un continuo confronto con gli altri colleghi, occasioni per scambiare sensazioni, esperienze ed episodi tecnici. Nel contempo ha ricordato che in sezione gli osservatori sono anche mentor dei ragazzi, pronti a sostenerli nei momenti più delicati della carriera. Per non dire dell’attività ricreativa, che può dare spunti di crescita anche nelle amicizie.
L’arbitro della CAN, ha voluto sottolineare come il percorso arbitrale non sempre è un percorso netto, anzi, il più delle volte è irto di ostacoli ed imprevisti. Ma “con le giuste motivazioni, il sacrificio e l’impegno, unitamente ad un pizzico di fortuna e senza abbattersi, si può riuscire a superare le avversità”. “Poi – sostiene Perri – quando si arriva al vertice non si fa altro che raccogliere quanto seminato in passato, imparando dagli errori; quegli errori non devono essere uno ostacolo, ma uno stimolo per farti ripartire ancor più carico e motivato di prima”.
A fine riunione, l’arbitro laziale si è soffermato con i più giovani che hanno voluto conoscere le sue esperienze sul campo, chiedendogli utili suggerimenti e gli immancabili selfie a ricordo della serata.
Il saluto finale del Reggente Nicolosi alla gremita sala ‘Giallanza’ e un significativo omaggio all’ospite, consistente in una statuetta di Sant’Agata, Patrona di Catania, ha chiuso la bellissima serata.