IL LIBRO SULL’INDIMENTICATO CONCETTO LO BELLO PRESENTATO ANCHE A CATANIA
‘Concetto Lo Bello, storie e momenti di vita tratti dall’archivio di famiglia’, titolo del libro di successo scritto da Rosario Lo Bello, figlio dell’indimenticato arbitro di Siracusa, presentato lo scorso anno a Coverciano, alla Presenza del Presidente dell’AIA e di altre autorità del mondo dello sport. Opera illustrata nei mesi scorsi anche a Roma e Napoli e che lo scorso 11 maggio è stata presentata per la prima volta in una Sezione AIA, quella di Catania.
Per l’occasione presenti il Componente del Comitato Nazionale dell’AIA Stefano Archinà, Il Presidente della Lega Nazionale Dilettanti per la Sicilia Sandro Morgana e altre numerose personalità di spicco, come il Prefetto di Catania Maria Carmela Librizzi ed il prossimo Vicecomandante Generale dell’Arma dei Carabinieri Riccardo Galletta.
La serata, moderata dall’associato Enrico Pappalardo, ha avuto inizio con il ringraziamento, da parte del Presidente sezionale Tony Taranto, alla famiglia Lo Bello, per aver condiviso in pieno questa iniziativa. I proventi del libro, tra l’altro, andranno in beneficenza.
Successivamente, a prendere la parola sono stati Stefano Archinà e Sandro Morgana, i quali hanno sottolineato i valori che ha rappresentato Concetto Lo Bello, non solo per l’AIA.
A seguire è intervenuto l’associato catanese Carlo Caponcello, Procuratore facente funzione del Tribunale di Catania: “Essere arbitri – ha affermato – vuol dire senso del sacrificio, del coraggio, essere ragazzi già maturi, dediti alla giustizia. Anche io, da magistrato, devo tanto all’esperienza vissuta nell’AIA. Ritengo che le sezioni siano luogo di crescita e di formazione tecnica e di vita”.
Durante l’evento vissuti momenti di vera emozione, tra filmati d’epoca e i racconti di Rosario Lo Bello, figlio d’arte del mitico Concetto, che ha ripercorso la vita dell’uomo e dello sportivo siracusano.
Non poteva mancare il saluto del Vicecomandante dei carabinieri Galletta, che ama definirsi “un arbitro prestato all’Arma”. E ancora, in riferimento al protagonista delle narrazioni del libro: “E’ fondamentale riconoscere coloro i quali sono i maestri di quest’attività, e attingere da questi il più possibile”.
Ha proseguito Galletta: “Arbitrare una partita di calcio è allenante dal punto di vista fisico e psicologico. Inoltre, così come i carabinieri, anche gli arbitri svolgono la propria attività per vocazione, volendo affermare il principio della legalità”.
In conclusione, ha ripreso la parola il Presidente Taranto, ringraziando gli intervenuti per aver condiviso il proprio contributo e lanciando un forte messaggio di sostegno rivolto a tutti gli arbitri vittime di violenza.
Salvo Consoli