Esordio in Prima Categoria per Calvagno, D’Aquino e Nasca
Ancora una volta sono giovani colleghi a essere protagonisti di un esordio in categorie superiori. A debuttare in Prima Categoria, affacciandosi così alla realtà regionale, sono stati i fischietti degli A.E. Daniele Calvagno, Alessio Nasca e Andrea D’Aquino, che sono scesi in campo rispettivamente nella gara Carlentini – Mirabella, Aci Bonaccorsi – Russo Sebastiano Calcio, Club Calcio Dil. Belpasso – Real Tremestieri. Gli sforzi e la dedizione profusi nel corso della loro ancora breve ma condensata carriera arbitrale, caratterizzata da un buon rendimento, sono stati ripagati con la tanto attesa designazione che li proietta verso nuovi e stimolanti orizzonti. Anche in quest’occasione, sono scesi in campo concentrati e vogliosi di far bene e non hanno deluso le aspettative, ripagando così la fiducia riposta in loro. Associati dal 2013, dopo tanta esperienza nel settore giovanile e nelle categorie provinciali, Daniele, Alessio e Andrea approdano in categorie regionali e sono pronti a rimettersi in gioco per dimostrare il loro valore. Scalando questo piccolo ma fondamentale gradino della loro carriera arbitrale sono chiamati a una tappa importante e, tutti i giovani colleghi, che con loro hanno condiviso l’esperienza formativa del corso arbitri, non possono che essere soddisfatti del loro traguardo e non possono che augurare a Calvagno, Nasca e D’Aquino le loro più sincere congratulazioni, nella più viva speranza che possano continuare a far bene. Di seguito ai loro esordi, abbiamo raccolto le testimonianze della loro esperienza, che riportiamo.
DANIELE: “Il mio esordio è avvenuto in occasione della gara Carlentini – Mirabella, disputatasi il primo febbraio scorso. Come in tutti gli esordi, un po’ di emozione c’era sempre. Devo, però, ammettere che questa volta, rispetto ad altri precedenti esordi, ho risentito meno della pressione. Non ho notato grandi differenze con le categorie in cui mi ero precedentemente cimentato, sebbene in Prima Categoria si cominci a intravedere una migliore qualità di gioco, nel “tocco”, nella gestione del pallone, negli schemi, nelle tattiche e nella quadratura che le squadre in campo mantengono. E, non meno rilevante, una maggiore disciplina. La partita si è conclusa con il risultato di 1-2 ed io ho tentato di gestirla in modo da mantenere elevati toni agonistici in un clima sereno. Un po’ di timore per la visionatura non poteva mancare: sapevo di non potermi permettere passi falsi, di sbagliare. Vengo da una buona gavetta che mi ha aiutato a gestire al meglio, senza grossi problemi, una gara combattuta. Ho dato il massimo per raggiungere questo traguardo e sono consapevole che tutto quello che verrà dopo sarà solo ed esclusivamente frutto delle mie future prestazioni. Pochi giorni prima avevamo preso parte al raduno a Nicolosi, durante il quale avevamo eseguito i test atletici e ricevuto le direttive per gli spostamenti in campo, anche in previsione di un eventuale passaggio alle categorie superiori con gli assistenti. Durante il raduno è stata ribadita, ancora una volta, l’importanza dell’allenamento e abbiamo svolto i quiz tecnici interattivi. Si è trattato di un importante momento di confronto tra i “nuovi innesti” e gli arbitri più esperienti e di categorie superiori. Sono stati visionati video, determinanti per un approfondimento di episodi di casistica, indirizzando gli arbitri su dettagli da attenzionare che, probabilmente, sarebbero sfuggiti. Alla luce di questa esperienza e momento di aggregazione tra parecchie Sezioni, posso affermare che si è trattato di un raduno proficuo. Ricordo ancora quando mi sono lasciato trascinare a fare il corso e, sotto certi aspetti, devo ad una persona in particolare se oggi faccio parte di questa associazione. All’inizio lo consideravo semplicemente un hobby ma, poi, l’attività arbitrale ha cominciato a prendermi: ho iniziato a non vederla più come un gioco ma come un’attività alla quale approcciarmi con serietà. Mi sento in dovere di ringraziare sempre tutor, osservatori e colleghi che mi hanno consigliato e aiutato a migliorarmi. Ho un carattere pacato e non mi sopravvaluto mai: non avevo mai immaginato di poter andare così avanti. Mi godo questo momento e punto a dare il massimo, poi toccherà ad altri giudicarmi. Il mio obiettivo è fare il massimo, entro le mie possibilità. Ricordo con piacere una partita, a Santa Teresa di Riva, in cui il Presidente era presente in tribuna: lì ho capito che magari qualche opportunità mi era stata concessa. Ho imparato quanto sia importante curare i dettagli. In occasione di un’altra gara, a Sant’Alessio, prima del raduno, sono stato visionato da Sergio Roccasalvo. La partita a un certo punto, probabilmente anche per leggerezza da parte del sottoscritto, cambiò aspetto e girò un po’ strana. In quel caso, la strigliata nello spogliatoio è servita a capire che non può sempre scorrere tutto liscio. Oramai mi sono ambientato in Seconda Categoria e a quel livello. Aspetto di accumulare ancora un po’ di esperienza e di vedere come si conclude la stagione, e poi tirerò le somme. Sicuramente vedo questo piccolo traguardo come un punto di partenza!”.
ALESSIO: “Ho esordito il 25 gennaio scorso nella gara tra l’Aci Bonaccorsi e la Russo Sebastiano Calcio. Ho ricevuto l’attesa designazione e devo ammettere che è stato il primo esordio vissuto senza poi tanta sorpresa, in quanto, anche alla luce dei test atletici svolti la settimana precedente, ero in qualche modo consapevole che l’esordio era nell’aria… E così già la domenica successiva mi sono ritrovato in campo, alle prese con la Prima Categoria! Ovviamente ho vissuto una settimana un po’ diversa dalle altre, perché ho cercato di concentrarmi in maniera più specifica sulla gara, sulle squadre, sull’allenamento e chiedendo qualche consiglio a chi magari aveva già diretto gare delle due squadre contendenti. Giunto finalmente il giorno della partita, pioggia… e non poca! A tal punto che, a causa dell’impraticabilità del campo, di comune accordo con le società, effettuato il riconoscimento, abbiamo aspettato che le condizioni metereologiche migliorassero. Fortunatamente smise di piovere e, con appena 30 minuti di ritardo, fischiai il calcio di inizio. La partita si è dimostrata sin da subito molto combattuta e a ritmi intensi: tanto le squadre quanto il sottoscritto abbiamo un po’ sofferto il campo, ancora colmo di “pozzanghere”, e questo ha un po’ impedito alle due squadre di esprimere un buon gioco. La partita si concluse con il risultato di 0-1 per la Russo Sebastiano Calcio, con una rete realizzata su calcio di punizione. Numerosissime le emozioni provate durante la partita; sin dall’ingresso in campo ero felice di potermi godere quel momento, ripensando alla mia prima direzione di gara da arbitro, a Caltagirone (anche in quel caso sotto la pioggia battente), e al percorso che in questi due anni da associato mi aveva portato fino a lì. Tanta emozione, ma anche un pizzico di orgoglio. Ovviamente, poi l’attenzione è andata alla partita e ho cercato di mantenere un livello costante ed elevato di concentrazione. Al fischio finale rimaneva la soddisfazione di aver dato il massimo e di aver “portato a casa il risultato”. Al termine della gara ha fatto seguito il colloquio con l’osservatore, Orazio Postorino, il quale si è detto abbastanza soddisfatto della prestazione e mi ha fornito alcuni consigli utili per il futuro. Posso affermare che l’esordio in Prima Categoria era l’obiettivo che mi ero preposto di raggiungere in questa stagione, per cui non posso che dirmi parecchio soddisfatto per essere riuscito a conseguirlo. Tuttavia, questo rappresenta solo un primo traguardo e mi auguro che, con tanto impegno, sacrificio, voglia di imparare e di divertirsi, possa costituire solo il primo di una lunga serie. Ovviamente i ringraziamenti vanno al Presidente e a tutti coloro che finora mi hanno guidato in questa esperienza arbitrale: da Sergio Roccasalvo a Toni Taranto, da Luciano Nicolosi a Biagio Schilirò, da Enrico Ventura ad Andrea Togni. Un “grazie” speciale va anche a mio fratello, senza il quale magari non mi sarei nemmeno spinto a fare il corso arbitri”
ANDREA: “Il 24 gennaio scorso al Comunale “San Gaetano” di Belpasso la padrona di casa Club Calcio Dil. Belpasso ha affrontato il Real Tremestieri: sulla carta c’erano tutti i presupposti per una gara semplice. Per me, però, ha significato l’esordio in Prima Categoria. Gara terminata con il risultato di 1-0, per tutti i 90 minuti combattuta per assicurarsi il bottino. Non ho avvertito molto la differenza con le categorie inferiori, ma sicuramente si è notata, anche se minima, una maggiore organizzazione delle società e una maggiore propensione a giocar il pallone piuttosto che la cosiddetta “palla o funnu”. Ho atteso con ansia questa designazione, in quanto per tutta la stagione ha costituito il mio primario obiettivo, e averlo raggiunto è stata una grande soddisfazione personale. Eppure, fino a due anni fa, ero dalla “parte opposta” in campo, uno dei tanti ragazzi che giocava a calcio e che ogni settimana andava in campo sperando di arrivare in chissà quali importanti palcoscenici diversi da un oratorio qualsiasi. Ho avuto pure la fortuna di confrontarmi nel campionato di Promozione, ed è stato lì che ho preso consapevolezza dei miei limiti e di voler smettere per la mancanza di stimoli. Del tutto casualmente è scattata la scintilla dell’arbitraggio: andando al cinema con amici, proprio prima della visione del film, scorreva lo spot dell’A.I.A, che mi ha trasmesso tanta curiosità e mi ha spinto a presentarmi in Sezione e iscrivermi al corso per rimettermi in gioco. Proprio quelle vesti che fino a poco tempo prima criticavo e che mai avrei osato e immaginato di indossare. Partita dopo partita ho preso sicurezza nei miei mezzi, sotto le guide e consigli di colleghi più esperti e degli osservatori che mi hanno permesso di crescere arricchendo il mio bagaglio tecnico a tal punto da sentire sempre più cucita addosso questa divisa e di forgiarmi moltissimo anche dal punto di vista caratteriale e umano. Ho avuto la fortuna di conoscere persone splendide e di condividere momenti – uno su tutti il torneo “dell’Amicizia e della Memoria” – che mi hanno fin da subito dimostrato che questa Sezione, per me, sarebbe diventata un punto di riferimento e la mia seconda famiglia. La mia esperienza arbitrale ancora è solo all’inizio, ed ho ancora tanto da imparare e dimostrare. L’aver raggiunto questo primo step è un traguardo che mi da gli stimoli giusti per proseguire su questa strada, fatta di sacrifici, lavoro, costanza e concentrazione. Ho dovuto riprogrammare le mie giornate per far sì che l’impegno preso venga rispettato nel migliori dei modi, dato che la preparazione atletica sta alla base di noi “atleti pensanti”, cercando di spingere un po’ anche sull’acceleratore vista l’età. Tengo a ringraziare il presidente Cirino Longo, Sergio Roccasalvo, Tony Taranto, Luciano Nicolosi e l’O.A. Gaetano Messina che mi hanno dimostrato di voler puntare su di me e spero di continuare a ripagare la loro fiducia ogni volta che scendo in campo; ringrazio i colleghi, nonché amici, Salvo Contrafatto e Francesco Bonaccorso che mi hanno aiutato a entrare a far parte di questo mondo, inizialmente ignoto e dove adesso mi rispecchio, diventando oramai dei veri punti di riferimento dentro e fuori la vita arbitrale.”
Non possiamo che rivolgere ai colleghi Calvagno, Nasca e D’Aquino un sincero “in bocca al lupo” per il futuro, con l’augurio di futuri rilevanti traguardi e grandi successi nella realtà arbitrale.