ESORDIO IN ECCELLENZA per MICHELE RASPANTI
Ennesimo traguardo per un collega ed ennesimo “lieto evento” per la nostra Sezione. L’esordio in Eccellenza, massima categoria regionale, si è presentato puntuale per il collega A.A. Michele Raspanti, che è sceso in campo in una gara di prim’ordine: Acireale Calcio – Modica Calcio. L’impegno di Michele, sempre costante, non è mancato anche in quest’occasione, nella quale non ha deluso le aspettative, dimostrando il suo potenziale. Associato dal 2011, dopo una lunga esperienza da A.E. ricca di soddisfazioni a livello provinciale, Raspanti ha ponderato la scelta di diventare A.A. e ha accettato la sfida. Con l’ambito traguardo dell’Eccellenza, alla sua prima stagione in questo nuovo ruolo, si conferma un collega capace e che incarna lo spirito e la dedizione che caratterizza l’attività arbitrale. Allenamento, concentrazione, spirito associativo e tanta passione hanno costituito doti fondamentali di Michele, che non si è mai perso d’animo e continua a credere nel sogno di ogni Arbitro. Con questo piccolo ma fondamentale traguardo, tutti noi colleghi della Sezione di Catania non possiamo che rivolgere a Michele le nostre più sincere congratulazioni, nella più viva speranza che possa continuare di questo passo. Di seguito a quest’esordio, ci ha raccontato le sue impressioni e la sua esperienza.
– Iniziamo parlando un po’ del tuo percorso arbitrale fino ad oggi…
“Sono entrato a far parte della grande famiglia dell’A.I.A. nel maggio 2011 e ho esordito a novembre nella mia prima gara da arbitro. Ho collezionato circa 70 gare a livello provinciale e ho avuto il piacere di dirigere, il 24 maggio 2014, la finale provinciale Giovanissimi, Don Bosco Ardor Sales – Adrano, insieme con i colleghi Filippo Fusari e Gianluca Viglianesi. Quella è stata la mia ultima partita da arbitro effettivo nonché prima e ultima partita da arbitro con gli assistenti. Per motivi anagrafici, ho infatti deciso a fine stagione di intraprendere la carriera di assistente arbitrale e, a settembre, la mia prima gara in questa nuova veste è stata Rocca di Caprileone – Città di Campofelice di Roccella. Alla prima partita nel nuovo ruolo mi sono sentito un po’ spaesato e, infatti, non si è trattato di una buona prestazione; grazie all’osservatore e all’organo tecnico, in quell’occasione, ho compreso immediatamente gli errori e i punti da migliorare, e così ho subito iniziato con allenamenti specifici che il nuovo ruolo richiede. Con le successive visionature di organi tecnici e osservatori le valutazioni sono infatti migliorate fino ad un’ottima prestazione, nuovamente a Rocca di Caprileone, a metà febbraio. Visionato dall’osservatore, speravo di vero cuore nell’esordio in Eccellenza, che non è tardato ad arrivare con la designazione del martedì. Una partita tra squadre blasonate (che hanno calcato i campi professionistici): Acireale – Modica Calcio”.
– Questa è la tua prima stagione da Assistente. Sicuramente una grande soddisfazione… Raccontaci del tuo esordio in Eccellenza
“Naturalmente ricevere la designazione ha costituito per me una grande emozione. Mi sono premurato di ringraziare per la fiducia il Presidente regionale, i nostri designatori al C.R.A., e specificatamente nella persona di Bruno Rizzo e di Michele Giordano, e tutti coloro che mi hanno sempre sostenuto, a partire dal Presidente Cirino Longo che, insieme a Luciano Nicolosi, ha creduto in me. La partita si è svolta allo Stadio Tupparello di Acireale, uno splendido impianto. La terna, oltre al sottoscritto in qualità di A.A.2, era composta dall’A.E. Alfredo Iannello della Sezione di Messina e dall’A.A.1 Antonio Junior Palla della Sezione di Catania. Era tanta la curiosità da parte mia, nel tentativo di cogliere le differenze con la Promozione. E un po’ di paura non è mancata, ma nel senso genuino del termine: voglia di far bene. Si è fatta sentire a lungo questa voglia di entrare in campo e soprattutto l’attesa interminabile negli spogliatoi in compagnia degli ottimi colleghi che già conoscevo: l’inizio della gara era fissato per le 15, ma ebbe inizio soltanto 45 minuti dopo a causa del ritardo del Modica che, per problemi societari, si è presentata con la formazione Juniores e con appena tre giocatori della formazione titolare. Viene fischiato il calcio d’inizio e la pioggia si fa intensa. Portato a termine il primo tempo, eravamo prossimi a rientrare in campo dopo l’intervallo, quando, uscendo dagli spogliatoi, insieme ai colleghi abbiamo costatato che la gara non avrebbe potuto continuare a causa dell’impraticabilità del campo. L’arbitro, effettuando il controllo con i capitani, ha decretato la sospensione della gara. Il mio esordio durò solo un tempo: era presente anche l’osservatore che espresse una valutazione positiva in favore di tutta la terna per un primo tempo ben disputato. I designatori decisero, quindi, di riproporre la medesima terna la settimana seguente per il recupero. Questa volta la partita si disputò in serale con inizio alle 18. Il Modica Calcio, stavolta, si presentò con la formazione titolare e i ritmi di gioco furono alti fin dall’inizio, in quanto la squadra ospite, trovandosi in zona play out era alla ricerca di punti per la salvezza, mentre l’Acireale era intenzionata a conquistare punti importanti per i play off. La partita si concluse con il risultato di 1 – 0 per l’Acireale, con un rigore realizzato all’inizio della ripresa. Nuovamente, al termine partita, l’osservatore attribuì una valutazione positiva, che mi permise di fare subito un’altra gara di Eccellenza”.
– E così sei sceso nuovamente in campo nella medesima categoria. Hai avvertito differenze con la Promozione? Come ti vedi nel nuovo ruolo di assistente?
“Si trattava di Paternò 1908 – Taormina, anch’essa conclusasi con il risultato di 1 – 0. Rispetto alle gare di Promozione si nota la differenza, soprattutto a livello tecnico. Anche il pubblico è maggiore, sempre più carico, a sostenere la squadra. Calcare il Tupparello, teatro di grandi incontri di serie B e C, ha costituito una grande emozione. La mia volontà è quella di andare avanti e quella da assistente era forse l’unica strada che poteva permettermi una maggiore futuribilità, anche alla luce di ragioni anagrafiche. Ma ci tengo a porre l’accento sul fatto che il ruolo di assistente è stato di mio gradimento sin dall’inizio e lo considero pur sempre determinante in ogni partita. E’ un ruolo di responsabilità e non è affatto da ritenersi un “ripiego”. Si tratta di un ruolo diverso e un po’ di rimpianto c’è, ma sono ugualmente felice di far parte della terna. Mi trovo bene e spero di ottenere buoni risultati. La mia carriera da assistente è iniziata lo scorso settembre: 14-15 partite di Promozione, una di Coppa Italia, una di Calcio femminile e due di Allievi nazionali. All’inizio è stato difficile calarsi nel ruolo, abituato da arbitro a prendere parecchie decisioni: adesso ci si ritrova ad accodarsi a decisioni che prende l’arbitro. Ma sicuramente assistere l’arbitro nel suo lavoro e contribuire a una buona direzione di gara, al meglio delle possibilità, è pur sempre una gran bella soddisfazione”.
– Ti aspettavi l’esordio in Eccellenza? Quali sono i tuoi obiettivi?
“Ho ricevuto parecchie visionature, di cui ricordo con piacere la prima, che ho precedentemente menzionato. A questa hanno poi fatto seguito diverse altre. Le ultime tre avevano riportato valutazioni positive e, così, aspettavo l’Eccellenza. Finalmente è arrivata… Adesso spero di continuare con gare di Promozione e con qualcuna di Eccellenza, in modo da migliorarmi sempre più. Ho sempre trovato abbastanza semplice tenermi in forma. Sin dal 2007 partecipo a gare podistiche amatoriali, ottenendo anche qualche soddisfazione, vincendo qualche coppa di categoria. Mi alleno costantemente a Nicosia, paese del grande assistente internazionale Tore Marano, che ringrazio per i suoi consigli, ricevuti anche in occasione della sua visionatura. L’allenamento è fondamentale: tre volte a settimana. Ringrazio Agostino Spadaro che ci segue e prepara i programmi di allenamento che io svolgo nel mio paese. Tante volte l’essere allenato ti aiuta a mantenere costante la concentrazione, evitando stanchezza ed errori. Essere allineato e reattivo come assistente è essenziale. Io ho un motto: nulla è impossibile, basta crederci fino al triplice fischio. Ho quasi 26 anni ma ho ancora un po’ di tempo a disposizione. Spero di andare avanti e darò il meglio di me per riuscirci. L’importante è mettercela tutta. Ho già ringraziato chi mi è più vicino, arbitralmente parlando. Ovviamente ringrazio anche tutti i colleghi, quelli più esperienti, i membri della nostra Sezione e tutti gli Osservatori, che ci aiutano a crescere. Ci tengo a ringraziare la mia famiglia, che mi sostiene sempre, e voglio ringraziare un mio amico nicosiano, ex nostro collega, Antonino Pantuso, il quale mi segue e mi sostiene sempre in ogni partita, dandomi anche consigli. A volte, il sostegno che si ha dagli amici in tribuna è importante, perché da più carica e più voglia di far bene”.
Confidando nella sua caparbietà e nella sua dedizione, auguriamo a Michele il meglio per l’evolversi della stagione e della sua carriera arbitrale.